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01/05/2012 - Asi: la ricetta del Presidente-Imprenditore

Intervista al Presidente Giulio Belmonte, pubblicata su Il Denaro- Rapporto Economia- maggio 2012

Il  Consorzio Asi  è un ente pubblico economico che opera, da decenni, al fine di  garantire, agli imprenditori che  investono in Irpinia,  una buona rete di infrastrutture ed un articolato e soddisfacente sistema di servizi : rete idrica potabile ed industriale, impianti di potabilizzazione e depurazione, pubblica illuminazione, energia elettrica, gas metano,  videosorveglianza, viabilità interna, rete telefonica e telematica, centri servizi.

In cinquanta anni di attività il Consorzio ha creato un sistema infrastrutturale di oltre 368 ettari che costituisce un  punto di forza economico della provincia di Avellino.  Competenze progettuali e gestionali  hanno consentito all’Asi  di consolidare le attività esistenti e soprattutto di realizzare importanti opere a servizio della provincia

Il Consorzio Asi gestisce in Irpinia 12 aree industriali, quattro storiche: Pianodardine,  Solofra, Valle Ufita e Valle Caudina,  e 8 aree sorte nel dopo terremoto -aree  ex art. 32 L. 219-: Morra de Sanctis, Calaggio, Sant’Angelo dei Lombardi, San Mango sul Calore, Nusco, Conza della Campania, Calitri-Nerico, Calabritto.

«L' Asi sarà una presenza costante al fianco degli imprenditori e ne sosterrà tutte le iniziative per favorire lo sviluppo del territorio», l'annuncio è di Giulio Belmonte, da luglio 2011 presidente dell'Asi, che indica il rapporto con gli industriali come una priorità per definire un autentico percorso virtuoso e di crescita del tessuto produttivo irpino. Già sindaco di Pietradefusi, Belmonte ha lanciato subito messaggi chiari e linee di condotta che non danno spazio a troppe interpretazioni. Limpido nelle sue sortite, ama andare subito al nocciolo della questione, senza troppi giri di parole: “Le condizioni generali sono tutt’altro che positive, senza trasferimenti dallo Stato la situazione diventa ancora più complicata. L’Asi ha il dovere di farsi carico delle mancanze statali, con un presidente imprenditore con la mentalità del privato con l’intento di far quadrare i conti, cercando di creare nuove entrate (gestione depuratore, vendita lotti). La mission dell’Asi è quella di recuperare il rapporto con gli imprenditori, creare una possibilità di sviluppo per la categoria ed un valido supporto in ogni fase di crescita imprenditoriale, dare dignità al lavoro di chi ha investito nella nostra provincia, contribuendo alla crescita economica e ed occupazionale dell’Irpinia.

Per conoscere la realtà locale, è stato importante prendere coscienza delle situazioni particolari. Una serie di incontri e sopralluoghi hanno chiarito le idee ed indirizzato la strategia “su misura”, a seconda delle zone di riferimento.

E’ stato importante recarsi in molte delle aree industriali, confrontarsi con i rappresentanti istituzionali del luogo per poter comprendere le loro sofferenze. L’impegno preso è quello di collaborare al fine di individuare in tempi rapidi, soluzioni alle problematiche emerse. Tra queste, le più ricorrenti riguardano la realizzazione di una rete di pubblica illuminazione, maggiore pulizia della aree verdi, trasporto pubblico e sicurezza. D’altra parte, mi sono trovato al cospetto di realtà davvero imponenti, fiori all’occhiello dell’economia non solo locale, aziende che grazie a transazioni con l’estero si mantengono su standard importanti”.

Asi supporto per le aziende, ma per un periodo considerato un peso per il governo regionale che ne ha messo in discussione la sua esistenza.

“Solo una parte politica della regione Campania – ha proseguito il direttore Belmonte – ha sollevato dubbi sulla sopravvivenza dell’Asi. Poi una serie di incontri a livello regionale hanno fugato ogni dubbio e rilanciato la concretezza dell’ente, che vive ora un momento delicatissimo. Con l’assessore regionale alle attività produttive verrà creata una consulta per monitorare tutti i fenomeni industriali e fornire sempre l’appoggio per poter crescere con loro. L’Asi non è paragonabile alle altre agenzie di sviluppo presenti in Italia, scomparse perché non radicate sul territorio, l’Asi vive del rapporto col territorio, crea sistema con esso e con i loro rappresentanti istituzionali”.

In definitiva, quali i prossimi “problem solving” a stretto giro?

“Puntiamo subito a sbrogliare diverse matasse. Dalla videosorveglianza di aree delicate, al monitoraggio di frane, passando per la nascita di un centro servizi a Flumeri e la messa a punto del nostro nuovo portale. Altro obiettivo dichiarato è la pianificazione dei bandi di vendita dei capannoni industriali e la risoluzione del contenzioso col commissario all’emergenza rifiuti per un nostro lotto occupato dai rifiuti da anni e da liberare quanto prima”.

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