15 giugno 2012- Frana a Calaggio, gli imprenditori ringraziano l'Asi
“In un momento storico di straordinaria difficoltà sociale ed economica, come quello odierno, non è di poco merito aver avuto sensibilità e senso di responsabilità nel tutelare l’impresa, i lavoratori e il territorio”. E’ questo uno dei passaggi della lettera che Aquilino Villano, amministratore della Omi-Officine Meccaniche Irpine, azienda che opera nel settore aeronautico ed aerospaziale, nell’area del Calaggio, ha scritto all’Asi, ed in particolare al presidente Giulio Belmonte.
L’oggetto della missiva è la vicenda, ormai decennale, della frana nell’area industriale del Calaggio. Villano, al quale si sono associati nella lettera di ringraziamento gli amministratori di altre industrie di Lacedonia: Irpinia Zinco S.r.l., Trasporti e Logistica Lo Conte S.r.l., Vitillo Srl, Sigit S.p.a ed ItalPack Cartons Srl , riconosce al presidente Belmonte “ amministratore attento e risoluto, ma soprattutto persona vicina nei momenti di difficoltà ed uomo capace di ascoltare” il merito di aver trovato, in tempi strettissimi, una soluzione che, nonostante sia temporanea, ha comunque evitato che la frana, che si è verificata sulla viabilità a monte dell’area industriale portasse, acqua e detriti nei piazzale degli stabilimenti dell’area Asi, compromettendo, così, l’attività di oltre 330 lavoratori .
Ora Villano e gli altri imprenditori chiedono all’Ente guidato da Belmonte di non lasciarli da soli in questa difficile battaglia che fino ad ora ha fatto registrare, da parte di tutte le autorità competenti, solo lunghe discussioni sulle presunte responsabilità.“All’Asi chiediamo di proseguire nel percorso avviato, presentando alla Regione Campania un progetto ampio e definitivo per il risanamento totale dell’area interessata dalla frana e dal problema del torrente Scafa”.
Un appello che non è rimasto inascoltato, anzi, è stato preceduto da una nota che il Presidente Belmonte ha inviato, nei giorni scorsi, al Prefetto di Avellino, nella quale sono state ripercorse tutte le tappe dell’intervento per la frana nell’area del Calaggio. Dalla delibera del 30 gennaio 2009 con la quale vengono autorizzati i lavori di consolidamento e messa in sicurezza del muro di contenimento nel lotto Omi, alla delibera, del dicembre scorso, con la quale viene indetta una gara per l’affidamento di lavori urgenti e viene affidato l’incarico per una perizia tecnico –geologica relativa alla frana. Uno studio questo che ha consentito di accertare la natura del movimento franoso che parte dalla strada a monte dell’area industriale, in un terreno tra l’altro privato e, sprattutto in caso di piogge abbondanti , trascina a valle acqua e detriti .
“Sulla base di tale analisi-scrive Belmonte nella lettera al Prefetto-non si può pensare di realizzare la messa in sicurezza dell’ area industriale operando da valle”, così come è stato fatto, fino ad oggi, per trovare una soluzione-tampone. Il Presidente dell’Asi sollecita quindi un intervento organico attraverso la creazione di opere di captazione e convogliamento delle acque, a monte, e la realizzazione di terre armate idonee a trattenere i materiali superficiali, a valle, onde impedire il fenomeno dell’erosione e del ruscellamento.
Insomma occorrerebbe un intervento progettuale esteso che chiami in causa diverse istituzioni. A tal proposito Giulio Belmonte non nasconde il suo rammarico per il disinteresse dimostrato da altri, che a differenza dell’Asi, non hanno ancora mantenuti gli impegni assunti nel corso di una conferenza di servizi tenutasi a dicembre, convocata dal primo cittadino di Lacedonia.
“ Procrastinare sine die ogni tipo di decisione-si legge ancora nella nota indirizzata alla Prefettura- serve solo a d originare situazioni di pericolo per chiunque viva o lavori nell’area del Calaggio”. Il timore è che l’immobilismo e questo estenuante rimbalzo di responsabilità mettano a serio rischio le tante, valide, realtà produttive dell’area del Calaggio, che dopo tante porte chiuse hanno trovato, al momento, solo nell’Asi un attento interlocutore.